Dieci persone, tutte di Modica, sono state deferite in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Ragusa per i noti fatti del 29 luglio scorso, quando sulla spiaggia di Marina di Modica si registrò una forma di ribellione nei confronti di due agenti della Polizia Locale, intervenuti per via delle numerose segnalazioni da parte di bagnanti, per bloccare coloro che intenti a giocare in sette campetti di calcio-tennis e che avevano provocato proteste tra chi era sotto l’ombrellone, alcuni dei quali colpiti, addirittura, dal pallone.
Si tratta di giovani tra i 21 e i 28 anni, tra cui due fratelli, e di un uomo di 46 anni, padre di uno dei nove giovani indagati.
Tre i reati contestati: violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. All’individuazione dei soggetti in questione si è arrivati a seguito di indagini eseguite dalla Sezione di Polizia Giudiziaria che ha utilizzato anche delle immagini registrate.
Come si ricorderà, sabato 29 luglio, nel corso di un sopralluogo sull’arenile da parte di un ufficiale e di un agente della Polizia Locale, questi ultimi erano stati letteralmente accerchiati da un considerevole gruppo di giovani che profferivano frasi oltraggiose e ingiuriose, con minacce e uso della violenza consistita nel lancio di palle di sabbia e spintoni col fine di recuperare i palloni in mano ai tutori dell’ordine. Atteggiamenti che continuavano anche nei pressi del distaccamento del Comando in Via Falconara, dove i due poliziotti municipali si erano portati per generalizzare uno dei giovani, tante che si è reso necessario allontanarli dall’ufficio con la forza. Le indagini sono ancora in corso, anche con ufficiali in borghese sull’arenile, col fine di individuare altre persone presenti al fatto ed anche altri che ancora continuano a disattendere il divieto di giocare in spiaggia.
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