Chiusa una casa d’appuntamento nel centro storico della città. L’operazione è stata eseguita dalla sezione di “Giudiziaria” della Polizia Locale, in collaborazione con il Nucleo di Pronto Intervento. Da giorni l’abitazione era tenuta sotto osservazione a seguito di strani movimenti che avvenivano a tutte le ore tanto che alcuni residenti avevano lamentato la scarsa serenità che si viveva da qualche tempo nel posto. Martedì pomeriggio, gli agenti, a seguito di disposizioni del Comandante Rosario Cannizzaro, coordinati dal vice comandante Giorgio Ruta, hanno atteso l’arrivo di un cliente che è giunto puntualmente e, non appena questi è entrato all’interno della casa, è scattata l’operazione. All’interno è stata trovata una giovane donna originaria di Santo Domingo, 32 anni, ma residente nel Lazio, in abiti succinti, e da un controllo è stato rinvenuto materiale vario tra cui profilattici e trecento euro in contanti che l’interessata ha dichiarato essere provento dell’attività. Le parti sono state accompagnate presso il Comando di Piazza Principe di Napoli per gli adempimenti di legge.
Identificato il cliente, un giovane extracomunitario residente a Scicli, il quale ha dichiarato che la richiesta della meretrice era di 50 euro a prestazione. Dagli accertamenti è emerso che l’immobile era stato dato in locazione ad un italiano residente a Pozzallo e alla stessa giovane, con regolare contratto mentre quest’ultima ha dichiarato di “essere stata costretta a prostituirsi giacchè non riusciva a pagare il canone d’affitto e la fattura per il servizio elettrico”. Per il cliente sono stati adottati gli adempimenti previsti dalla legge, mentre la donna ha spontaneamente deciso di lasciare l’appartamento e la città per rientrare nel luogo di residenza. Non è stato possibile rintracciare il pozzallese che aveva preso in locazione la struttura le cui chiavi sono state restituite ai proprietari che, convocati, si sono dichiarati ignari che nella casa si svolgesse attività illecita.
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